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barbaresco

Barbaresco

Barbaresco

Numero di MGA: 25
Numero di cantine: 39

Se analizziamo la prima mappa pubblicata qui sotto e ci lasciamo guidare dai colori, si può facilmente intuire come il territorio comunale di Barbaresco possa essere diviso in due versanti tra loro ben distinti: quello orientale, che si sviluppa lungo il confine con il comune Neive, e quello occidentale, che si affaccia sulla valle del Tanaro. E lo stesso si può fare analizzando prima immagine panoramica di sfondo.

1. Versante Orientale. Dei due è il meno articolato ed esteso. A sua volta può essere suddiviso in tre piccoli settori (seconda immagine). Il primo, che comprende grande parte dei vigneti della MGA Vicenziana e il lato orientale della MGA Ovello, risulta piuttosto omogeneo in termini di esposizione e di suoli, anche se l’andamento leggermente ondulato del versante provoca ripetute oscillazioni dell’esposizione tra nord-est, est e sud-est (quest’ultima di sicuro la più favorevole al nebbiolo). Il secondo settore è caratterizzato invece da due crinali tra loro quasi gemelli: quello di Montefico, al confine con l’Ovello, e quello di Montestefano, che godono entrambi di una posizione ben protetta e di un’esposizione a pieno sud, almeno nella loro parte centrale. Nonostante la forte somiglianza tra le due colline, i vini di Montefico si distinguono in genere per la loro finezza, mentre Montestefano si esprime con maggiore forza e austerità. Superata la MGA Cole, i cui vini hanno diverse affinità con Montestefano, almeno in termini di sostanza, si entra nel terzo e ultimo settore dove l’esposizione ruota di nuovo a oriente. A differenza però di Ovello, che ha nel frutto e nel colore i suoi tratti distintivi, qui i vini si esprimono con maggiore intensità e con un tocco più terroso, come spesso testimoniano i Barbaresco della MGA Ronchi, che occupa gran parte di questo settore (i restanti vigneti rientrano invece nella MGA Muncagota).

2. Versante Occidentale. Se escludiamo i pochi vigneti della MGA Vicenziana non inclusi nel versante precedente e con essi il lato occidentale dell’Ovello, che ha nel Casot e nel Loreto le sue zone più conosciute (vedi la scheda della MGA Ovello), anche questo versante può essere diviso in tre diversi settori (terza e quarta immagine). Il primo, con la sola eccezione della MGA Cavanna, si sviluppa in una conca molto raccolta che vede l’esposizione passare dal pieno sud delle Secondine, all’ovest di Pajè, Rabajà-Bas e Muncagota, per terminare con il nord della MGA Cars, che non a caso è l’unica di quelle appena citate a non essere mai stata vinificata in purezza. Muovendoci ora un poco più a sud, incontriamo un’altra conca di vigneti, ma in questo caso molto più ampia e estesa, che a sua volta può essere divisa in due parti con caratteristiche piuttosto diverse tra loro. La prima, evidenziata con la lettera “A” nella mappa pubblicata in apertura, comprende alcune delle MGA più conosciute dell’intera denominazione, da Asili a Rabajà e da Martinenga a Pora, senza dimenticare il piccolo anfiteatro del Faset. Il lato opposto della valle, indicato invece con la lettera “B”, ha nel famoso crinale del Rio Sordo la sua MGA di riferimento, a cui fanno da contorno, in posizione in genere più fresca, le MGA Cà Grossa, Tre Stelle e Trifolera. Spostandoci ancora più a sud incontriamo infine il terzo e ultimo settore (quinta immagine), che si sviluppa lungo un versante molto aperto e ondulato, che alterna posizioni molto bene esposte ad altre più fresche. Partendo dal fiume Tanaro incontriamo prima la MGA Roccalini, seguita da Roncagliette, Roncaglie e infine da Montaribaldi, i cui vigneti confinano con la MGA Pajorè di Treiso.

Quanto allo stile dei vini, nel primo settore si spazia dalla “terrosità” della Cavanna alla verticale eleganza del Pajè, passando per la calorosa austerità delle Secondine. Nel successivo, accanto alla proverbiale eleganza degli Asili e soprattutto di Martinenga, troviamo invece la struttura più solida di Rabajà, a volte anche ruvida e minerale, il carattere più riservato di Pora e quello più cupo del Faset. Struttura ed eleganza caratterizzano infine il terzo settore, con una sottolineatura maggiore del peso ai suoi due estremi (Roccalini, Roncagliette e Montaribaldi) e una più spiccata classicità invece nel caso del Roncaglie.

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Le MGA di Barbaresco