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barbaresco

Neive

Neive

Numero di MGA: 20
Numero di cantine: 47

La diversa morfologia del territorio di Neive, rispetto a Barbaresco, si traduce anche in un diverso approccio descrittivo. Non più una divisione in versanti,  bensì una divisione in macroaree o Settori, ben distinguibili nella mappa riportata qui sotto, che vi aiuterà anche a orientarvi tra le diverse immagini panoramiche, in particolare la prima, la terza e la settima.

1. Settore Nord (SN). Dei tre che si possono individuare è di sicuro il più omogeneo in termini di quote altimetriche e anche il più facile da schematizzare. Fatta eccezione per la collina di Serracapelli (seconda immagine), quasi isolata al confine nord orientale della denominazione, dove i vini giocano più sull’armonia che sul vigore, il resto di questo settore è caratterizzato da una serie di dolci crinali che nel loro insieme danno vita a un paesaggio tutt’altro che insolito in questa parte delle Langhe. In particolare, iniziando da occidente, si possono individuare quattro diverse dorsali tra loro quasi parallele (terza immagine): Gallina, Albesani, Balluri e Starderi, il cui versante più rinomato è quello rivolto verso Barbaresco, in direzioni variabili tra sud e ovest. Gallina si distingue per la concreta eleganza dei suoi vini, Albesani per il tocco di calorosa austerità che riesce ad aggiungere, e Starderi per il colore e per la pienezza della struttura tannica, mentre i vini dei Balluri – almeno fino ad oggi – risultano meno caratterizzati. A unire le quattro dorsali appena citate ne troviamo poi una quinta – quella dei Bordini – che gode di un’ottima esposizione a sud-est e che produce vini dallo stile solido ma anche più contratto rispetto a Gallina e Albesani (seconda immagine). Superata una piccola valle, la MGA Bordini prosegue poi anche sulla collina conosciuta come Montesommo, che rientra nell’ultimo gruppo collinare di questo Settore. In esso, partendo da sud, si possono individuare la MGA Marcorino, valida nel versante esposto a sud e rinomata per la sottile eleganza dei suoi Barbaresco, e San Giuliano, che di norma si esprime in modo più nervoso e tannico. Più a est troviamo infine la piccola dorsale di Serragrilli, che rappresenta una sorta di trait d’union, sia stilistico che paesaggistico, con la zona di Serracapelli.

2. Settore Sud-Ovest (SSO). Cercando il più possibile di semplificare, questo settore può essere visto come un enorme dosso alla cui sommità troviamo la cascina San Cristoforo (quarta e quinta immagine), che rappresenta uno dei riferimenti visivi più utili all’interno della denominazione. Il suo versante meridionale, ripido e maestoso, ospita la MGA Basarin (sesta immagine) mentre in quello orientale, caratterizzato da una profonda insenatura, troviamo la parte più consistente della MGA San Cristoforo (settimana immagine). Decisamente più articolato è invece il versante opposto (quinta e sesta immagine), rivolto verso Barbaresco e caratterizzato da continui cambi di esposizione e di terreni che si riflettono per forza di cose anche sullo stile dei vini. Di buon corpo quelli di Currà e Cottà, con un tocco in più di austerità per questi ultimi, più fruttati quelli di Gaia-Principe, mentre più terrosi sono invece i Barbaresco di Fausoni. Sempre riconoscibili per la loro eleganza sono infine i Barbaresco di Basarin, mentre San Cristoforo ha in genere buona sostanza ma meno sfumature rispetto a Currà e Cottà.

3. Settore Sud-Est (SSE). Di tutti è quello più lineare nel suo svolgimento, dato che può essere facilmente riassunto in quattro diverse dorsali che scendono da nord verso sud (ottava e nona immagine): a destra Casasse, che non rientra in alcuna MGA, quindi Bric-Micca, Serraboella (che oltre all’omonima MGA comprende anche Rivetti e Bricco di Neive) e infine Canova. Duplice è invece la vocazione viticola: moscato nelle zone più fresche, come il versante orientale di Canova e del Bricco di Neive; nebbiolo invece in quelli più caldi rivolti a ovest e sud-ovest, tra i quali spiccano Serraboella, Bricco di Neive e Bric-Micca. Quanto allo stile dei vini, i Barbaresco di queste MGA hanno in genere una struttura solida e a volte austera, a cui si aggiunge un tocco di rugosità nel caso di Serraboella. Simile è anche lo stile dei vini di Canova, almeno del suo versante ovest, mentre quelli di Rivetti, che nascono da suoli ben riconoscibili per la loro sfumatura rossastra, sono di norma più colorati e meno bisognosi di affinamento in bottiglia.

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Le MGA di Neive